Con la crescita del numero di beni e servizi acquistati online è inevitabile la crescita delle truffe su Marketplace, una delle piattaforme più usate nel mondo per comprare e vendere a distanza.
Dopo aver definito i casi in cui si possa legittimamente parlare di truffe su Marketplace, in questa breve scheda vedremo quali rimedi siano possibili e con quali possibilità di vedersi restituiti il maltolto.
Cominciamo col dire che in base al Codice penale, si configura il reato di truffa ogni volta che un soggetto alteri la capacità decisionale di un altro soggetto dandogli una falsa rappresentazione o della situazione concreta o delle qualità di un oggetto, riuscendo così a impoverirlo arricchendosi a propria volta ai suoi danni.
Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
Art. 640 del Codice penale, Delitti contro il patrimonio mediante frode
Le truffe su Marketplace più frequenti consistono nella finta vendita di beni che poi non vengono spediti del tutto all’acquirente, approfittando del fatto che i pagamenti sono molto spesso non tracciabili e/o non riconducibili all’acquisto di quella compravendita specifica e quindi l’acquirente truffato avrà difficoltà nel dimostrare il pagamento e la ragione dello stesso. Ne sono un esempio i pagamenti effettuati mediante la ricarica di carte prepagate.
Nel caso in cui il truffatore sia invece l’acquirente, le cronache riportano i casi in cui siano state usate finte ricevute di pagamento, di bonifici bancari mai realmente effettuati ad esempio, sufficienti per convincere il venditore in buona fede a inviare il bene senza aver avuto la conferma dell’effettivo accredito della somma richiesta.
Da un punto di vista giuridico, tutte le volte che un soggetto riceva il pagamento per un bene da lui poi non consegnato, o nel caso in cui si dia la finta prova dell’avvenuto pagamento, si parla di truffa.
Il reato si consuma nel momento esatto in cui il truffatore consegue l’ingiusto profitto, impoverendo ingiustamente il raggirato e costituisce circostanza aggravante il fatto che il raggirato, per circostanze di età ad esempio, si trovasse in condizioni di minorata difesa portando la pena prevista della reclusione da un minimo di 1 (un) anno a 5 (cinque) anni.
Cosa può fare chi sia vittima di una delle truffe su Marketplace sopra descritte?
Chi sia vittima di una delle truffe su Marketplace può certamente sporgere querela riportando tutte le prove di cui disponga: dal testo dell’annuncio, a eventuali messaggi scambiati, alla ricevuta del pagamento. Come già visto per altri reati che coinvolgano i più famosi servizi di messaggistica o i social media, ricordiamo il caso della diffamazione online ad esempio, sarà opportuno stampare alla presenza di due testimoni quanto utile a dimostrare le proprie ragioni annotando data, ora e ogni riferimento utile come il numero di cellulare o l’indirizzo web da cui la stampa è effettuata.
Come anticipato, nel caso in cui nella causale non sia chiaramente specificata la ragione del pagamento effettuato, sarà molto difficile provarne il nesso che potrà essere dedotto dal Giudice solo da più elementi circostanziati e concordanti come i menzionati messaggi in cui si sia concordata la somma e il metodo di pagamento richiesto…
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