Isee dei conviventi di fatto: calcolo, modalità e documentazione necessaria

Isee dei conviventi di fatto: calcolo, modalità e documentazione necessaria

L’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è un parametro fondamentale per accedere a numerosi servizi e agevolazioni socio-assistenziali. Spesso si parla dell’ISEE in relazione alle famiglie, ma cosa succede nel caso dei conviventi di fatto? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sul calcolo, le modalità e la documentazione necessaria per l’ISEE dei conviventi di fatto.

Per prima cosa, è importante definire chi sono i conviventi di fatto. Secondo la legge italiana, si considerano conviventi di fatto due persone che vivono insieme in una relazione stabile, senza essere sposate o unite civilmente. Questa definizione è stata introdotta con la legge n. 76 del 2016, che ha riconosciuto i diritti e i doveri delle coppie di fatto.

Per quanto riguarda il calcolo dell’ISEE, i conviventi di fatto devono presentare una dichiarazione sostitutiva unica (DSU) congiunta, nella quale vengono indicati i redditi e i patrimoni di entrambi i conviventi. È importante sottolineare che, ai fini dell’ISEE, i conviventi di fatto vengono considerati come una sola unità economica, anche se legalmente non sono legati da un vincolo matrimoniale o civile.

Nella DSU congiunta, i conviventi di fatto devono indicare tutti i redditi percepiti nell’anno di riferimento, compresi quelli derivanti da lavoro dipendente, lavoro autonomo, pensioni, rendite e affitti. Inoltre, devono essere dichiarati anche i patrimoni mobiliari e immobiliari posseduti dai conviventi, come ad esempio conti correnti, azioni, immobili e terreni.

Per quanto riguarda la documentazione necessaria, i conviventi di fatto devono presentare, insieme alla DSU congiunta, una serie di documenti che attestino la loro convivenza e la situazione economica. Tra i documenti richiesti ci sono: il certificato di residenza, che attesti la residenza comune dei conviventi; il contratto di affitto o la dichiarazione di ospitalità, che dimostri la condivisione della stessa abitazione; e infine, i documenti relativi ai redditi e ai patrimoni dichiarati nella DSU.

È importante sottolineare che, a parere di chi scrive, il calcolo dell’ISEE per i conviventi di fatto può presentare alcune complicazioni. Ad esempio, nel caso in cui uno dei conviventi abbia figli da una precedente relazione, è necessario considerare anche i redditi e i patrimoni dei figli stessi. Inoltre, nel caso in cui uno dei conviventi sia titolare di un’impresa o di una partita IVA, è necessario considerare anche i redditi e i patrimoni derivanti da queste attività.

Altresì, è importante sottolineare che il calcolo dell’ISEE per i conviventi di fatto può comportare delle agevolazioni. Ad esempio, nel caso in cui uno dei conviventi sia disabile, è possibile applicare delle detrazioni o delle riduzioni al reddito complessivo. Inoltre, nel caso in cui i conviventi abbiano figli a carico, è possibile applicare delle detrazioni o delle riduzioni in base al numero dei figli stessi.

Possiamo quindi dire che il calcolo dell’ISEE per i conviventi di fatto richiede la presentazione di una DSU congiunta, nella quale vengono indicati i redditi e i patrimoni di entrambi i conviventi. È importante presentare anche la documentazione necessaria, che attesti la convivenza e la situazione economica dei conviventi. Infine, è importante tenere conto delle agevolazioni previste per i conviventi di fatto, come ad esempio le detrazioni per disabilità o per figli a carico.

In conclusione, il calcolo dell’ISEE per i conviventi di fatto è un processo complesso che richiede la presentazione di una DSU congiunta e la documentazione necessaria. È importante fare attenzione a compilare correttamente la DSU e a presentare tutti i documenti richiesti, al fine di ottenere un ISEE corretto e veritiero.